Proposta di Riforma per l'esecuzione degli sfratti

Pubblicato il 6 novembre 2025 alle ore 11:56

Sfratti più rapidi per chi non paga due mesi di affitto:

la proposta di FdI

 

 

Oggi mi è capitato di leggere una notizia che, se davvero dovesse diventare realtà, trovo molto interessante e logica. È un argomento atteso da tempo, visto che oggi è davvero complicato per i proprietari riuscire a rientrare in possesso del proprio immobile quando l’inquilino smette di pagare l’affitto. Di cosa stiamo parlando?
Di una proposta di legge pensata per ridurre i tempi degli sfratti, presentata da Fratelli d’Italia in Senato. Il testo mira a velocizzare le procedure nel caso in cui l’affitto non venga pagato per due mesi di fila.

L’iniziativa punta non solo a rendere più rapidi gli sfratti, ma anche a favorire i contratti di locazione di lunga durata. Come riportato dal Messaggero del 6 novembre 2025, la proposta è stata depositata dal senatore Paolo Marcheschi e si ispira ai modelli finlandese e spagnolo (che vale la pena approfondire). L’obiettivo è creare un iter più snello che riduca le cause civili, evitando la lunga trafila giudiziaria oggi necessaria.

In pratica, la norma propone una procedura amministrativa semplificata, da applicare nei casi di morosità accertata, ossia quando per due mesi consecutivi l’inquilino non versa il canone. In queste circostanze potrà intervenire direttamente l’ufficiale giudiziario.
La proposta introduce anche un nuovo organismo, chiamato Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti (Aes), un ente indipendente posto sotto la supervisione del Ministero della Giustizia.

Questa idea nasce dal fatto che ogni anno vengono presentate circa 70 mila richieste di sfratto, di cui l’80% dovute a morosità. Il problema riguarda in particolare le grandi città come Roma, Napoli e Milano, ma è diffuso in tutto il Paese.

Ecco cosa prevede il testo di legge:
il proprietario di casa, in presenza di due mesi consecutivi di mancato pagamento, potrà rivolgersi all’Aes per ottenere il titolo esecutivo di rilascio dell’immobile. I ritardi dovranno essere dimostrati in modo certo, attraverso contratti registrati, estratti conto bancari, ricevute o comunicazioni formali. Prima di rivolgersi all’Aes, il locatore dovrà notificare l’inadempienza all’inquilino e attendere 15 giorni.
Scaduto questo termine, se non ci saranno contestazioni fondate, l’Aes entro sette giorni dovrà emettere il titolo esecutivo. Lo sfratto dovrà essere portato a termine entro 30 giorni, con la possibilità di prorogarlo fino a 90 giorni solo per giustificati motivi.

L’inquilino potrà comunque presentare opposizione entro 7 giorni dalla notifica e chiedere un rinvio del rilascio fino a 15 giorni, nei casi di comprovata fragilità sociale.

La proposta prevede anche sanzioni per i proprietari che dovessero dichiarare il falso o presentare documenti alterati per simulare morosità inesistenti. In questi casi sono previste multe da 5.000 a 20.000 euro, oltre al risarcimento dei danni morali e materiali e alla segnalazione alla Procura della Repubblica per eventuali reati di falso, calunnia o truffa.

Infine, quando nella procedura risultano coinvolte persone in difficoltà economiche — per esempio con Isee inferiore a 12 mila euro, o situazioni di malattia, perdita del lavoro o separazione — la legge prevede la creazione di un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa.
In caso di nuclei familiari con minori, anziani o disabili, dovranno essere attivati anche i servizi sociali, che verranno avvisati dall’Aes entro cinque giorni dall’emissione del titolo di sfratto esecutivo.

Corrado Rigon - IntermediaCase 

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